Vivere in Thailandia è il vostro sogno? Ci sono vantaggi e svantaggi, fatevelo raccontare da chi ci ha vissuto per parecchio tempo (io).
Personalmente, amo il disordine, quindi lavorare e cercare lavoro in Thailandia mi risulta abbastanza facile, ma non è così per tutti.
Vivere in Thailandia: le cose da sapere
La mia è un’attrazione innata, mi attira esplorare, cercare delle soluzioni, arrabattarmi. Non è forse una delle caratteristiche e qualità che più ci contraddistinguono come Italiani? Vi ricordate “Amici Miei” di Monicelli: “Cos’è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.” Quella creatività che ha fatto la fortuna del nostro popolo, patria di artisti, musicisti e pensatori. Il che non significa necessariamente non essere affidabili o credibili. Significa lavorare in modo differente e avere un diverso approccio alla vita. Cosa c’entra tutto questo con il cercare lavoro in Thailandia? La terra dei sorrisi è il non plus ultra del dinamismo, della creatività e dell’inventiva. Nel bene e nel male. C’è gente che si inventa delle professioni inverosimili, e alcuni hanno addirittura successo. C’è chi serve caffè nel giardino di casa, da sorseggiare mentre aspetti che ti facciano il bucato. C’è chi trasporta oggetti in lungo e in largo per la città e garantisce che ciò avvenga in massimo un paio d’ore (dall’ora di chiamata). C’è chi ti recapita il pranzo in ufficio secondo il menu scelto dal sito web (ottimo per chi vuole tenersi in forma e non mangiare porcherie. Sì, ma io non l’ho mai ordinato però). C’è chi ti organizza la serata e poi ti accompagna nei vari locali, in modo da evitarti lo stress di pensare a cosa fare la sera. Capita l’antifona?
Lo so, la maggior parte di queste professioni suonano piuttosto inutili, ma non bisogna dimenticare che in un mercato saturo ormai di qualsiasi cosa, un’idea originale può avere facilmente la meglio. Bisogna anche dire, purtroppo, che la gente è costretta a inventarsi nuove posizioni anche per via della situazione legislativa estremamente instabile che mette a repentaglio ogni volta diverse categorie professionali (traduzione: molti business vanno avanti perché permessi e favoriti dalla corruzione, e quando i piani alti decidono per un giro di vite su quella certa categoria di business, rimane poco da fare).

Lavorare in Thailandia
Inizierei con il parlarvi del lavoro in Thailandia. Che può fare e non fare per voi per i seguenti motivi.
I Vantaggi:
Il dinamismo:
se l’ufficio vi opprime e la vita di 40 ore (e più, purtroppo) lavorative settimanali non fa per voi, la Tailandia offre molte valide alternative. Come, per esempio, bere birrette scadenti tutto il giorno e vivere di riso fritto per gli anni a venire. Oppure, nel caso la suddetta proposta non risultasse abbastanza appagante, per i più esigenti c’è una quantità infinita di opportunità che vengono pagate a progetto invece che a ore (concetto che nel nostro paese stenta a decollare). Occhio però che molto spesso questi lavori non proprio legali, e con questo intendo dire che sono “a nero”. A buon intenditor…
La qualità della vita:
con un reddito considerabile piuttosto basso in Europa, qui si può vivere più che discretamente. Una cena in un ristorante medio costa 5-7 euro, il che significa che ci si può permettere di stare a cena fuori tutte le sere, se non si dà troppa importanza alla linea. Nei weekend, tanto per cambiare, ci si puo’ permettere una mezza giornata di spa, sauna e trattamenti al prezzo di una ventina d’euro, variabile in base ai trattamenti e al livello del posto dove ci si reca. Le scappate sulle isole nei fine settimana sono lo sport preferito dei Bangkokians che con qualche ora raggiungono paradisi terrestri a prezzi da spiaggetta per famiglie sull’Adriatico. L’appartamento in centro nel grattacielo con piscina, palestra, sauna e sala meeting ve lo potete permettere con il prezzo che paghereste una singola da studente a Roma. Capito no?!
Possibilità di lavorare in diversi campi:
iniziare a lavorare in un campo (per braccia tolte all’agricoltura come me) completamente nuovo è possibile, le compagnie e le risorse umane non fanno troppo caso al background, se si è in possesso delle abilità richieste. E poi il networking, fare networking è quasi più importante di farsi la doccia in Asia. Fatevi la doccia, ma prima fate tanto networking, apre più porte di un passepartout, ecco la vero chiave del cercare lavoro in Thailandia.
Tante, troppe national holidays:
che senso ha avere le spiagge più belle a un tiro di schioppo, il mare più pulito e i frutti di mare più grigliati del mondo se poi non se ne può approfittare perché si lavora sempre? In Tailandia questo lo sanno bene e, sebbene i contratti prevedano come standard solo una settimana di vacanze pagate, ci pensa lo stato a riconoscere una gran quantità di festività nazionali religiose, laiche e chimeriche, ed ecco che come per magia ci si ritrova con gli amici a progettare il ponte, il weekend lungo e l’infrasettimanale reciso.
L’avanguardia. Dettarla:
qui parlo soprattutto di Bangkok, e forse Chiang Mai per quanto riguarda il digitale: essendo la metropoli un trading hub fisico e un’avanguardia per quanto riguarda riguarda il mercato di servizi digitali, si ha la possibilità di cavalcare l’onda delle nuove tecnologie, sturdiare e applicare nuove tecniche di marketing, strategie e gestione d’impresa. Invece di aspettare i soliti 4 anni circa, tempistiche che il Bel Paese usualmente richiede per sdoganare qualsiasi novità, come di solito accade per i film che devono essere doppiati.
Realizzare i propri sogni:
sono un romanticone lo so, ma ricercare l’appagamento fa parte della natura umana, e particolarmente della mia. Avete presente quando da piccolini a scuola vi chiedevano che mestiere volevate fare da grandi e c’era il 70% dei vostri compagnetti che voleva fare il calciatore, il restante che voleva fare la rockstar e quel tipo strano con gli occhiali nell’angolino che voleva diventare un meccanico o il tecnico dei computer? Ecco quello lì con gli occhiali ora almeno è felice, mentre tutti gli altri dovrebbero venire in Tailandia, dove tutti possono essere calciatori, attori, musicisti, modelli o insegnanti di yoga. C’è infatti una gran richiesta di queste professioni perché la Tailandia, e in particular modo Bangkok, pullula di agenzie alla continua ricerca di attori e modelli per gli shooting delle case produttrici di tutto il mondo che vengono a girare qui. Il motivo? Costi bassi, manodopera conveniente, posti incredibili, completa assenza di regole e tasse (o meglio, diciamo che ci sono entrambe le cose, ma vengono spesso ignorate). Inoltre, il calcio sta sviluppandosi in maniera incredibile e le varie squadre locali sono disposte a pagare fior di quattrini per aggiudicarsi un talento straniero: essendo il livello non particolarmente alto, non è difficile sfondare o anche solamente assicurarsi uno stipendio decente praticando questo sport.
Aprire un’attività propria:
aprire una propria attività non ha costi proibitivi, e molti stranieri provano a farsi largo nel marasma di compagnie, startup, attività F&B e chi più ne ha più ne metta. Alcuni hanno successo, altri ci sopravvivono, molti falliscono piuttosto presto. Il mio consiglio è quello di cercare di capire il più possibile il mercato locale e integrarsi bene, prima di investire in qualsiasi cosa.

Professioni per gli stranieri in Thailandia
Di seguito trovate un elenco delle professioni più svolte dagli stranieri in Tailandia:
Insegnante d’inglese:
non importa molto essere un parlante nativo, c’è lavoro per tutti, anche se è chiaro che i native english speakers verranno trattati meglio e pagati di più
Nomade digitale:
lavorare in remoto dalla Tailandia è piuttosto diffuso, per via dell’alta qualità della vita, la velocità di internet, le buone infrastrutture (coworking spaces) e il basso costo della vita
Attori e modelli
vedi sopra
Lavori nel settore HoReCa e turismo:
essendo il turismo un settore decisamente sviluppato, presenta molte posizioni aperte e se ne aprono continuamente
IT
: sviluppatori di software, coders, grafici e developers in generale sono molto ricercati. Il salario medio non è altissimo però, bisognerà cercare un po’ in giro per trovare l’occasione buona
Scrittori e giornalisti:
il settore è in continua espansione, ovvio però che bisogna scrivere molto bene in inglese (azz!)
Vorrei anche ribadire che molti dei suddetti lavori sono spesso svolti illegalmente e senza un permesso di lavoro che li autorizzi, il che non significa che io li condanni o sia contrario, ma che la persona che li svolge deve accertarsi delle condizioni e assumersi le proprie responsibilità in caso ci siano conseguenze – ecco, l’ho scritto, oddio quanto non so fare il bacchettone!

Vivere in Thailandia, pro e contro:
solare, misteriosa, avventurosa, ancora presente negli stereotipi comuni come terra inesplorata, ambita meta della massa, forse subito dopo Londra e Milano Marittima. L’altro lato della Tailandia che in pochi conoscono, perché non è conveniente né facile da vendere per media e agenzie turistiche, è quello di paese sviluppato, sede di multinazionali, hub finanziario e telematico. Ovviamente, mi riferisco soprattutto a
Bangkok, l’incasinatissima capitale, labirintica follia architettonica dove i grattacieli sorgono dal nulla in 8 mesi frapponendosi alle baraccopoli e i banchetti di riso fritto o pollo alla griglia dell’Isaan.
Vivo a Bangkok da tre anni ormai e ne ho viste di cotte e di crude. Sono arrivato stanco dell’immobilità italiana e sono stato invece risucchiato in un vortice di eventi, persone, colori e sensazioni incredibile. Tra le altre cose, sono arrivato, come mio solito, completamente all’avventura, senza una prenotazione d’albergo, una mappa e una seppur minima idea di quello che avrei fatto in questa città. Con mio sommo stupore, avevo abbracciato lo spirito della città ancor prima di mettervi piede. Ora vi spiego perché. La Tailandia e i Tailandesi sono estremamente contraddittori e poco focalizzati sul futuro a lungo termine. Pensano soprattutto all’oggi, massimo al domani, letteralmente inteso, ma non di più. La maggior parte della gente svolge 3 o 4 professioni nello stesso tempo e cambia lavoro ogni semestre. Essendo personalmente un tipo molto versatile e poco compatibile con posizioni lavorative estremamente statiche, ne sono subito stato positivamente impressionato, per poi scoprirne lentamente i lati negativi.
Vivere in Thailandia, problemi e svantaggi:
Iniziamo dagli svantaggi, che probabilmente sono più numerosi dei vantaggi:
La Thailandia è piuttosto chiusa verso gli stranieri a livello di sistema interno.
Parliamoci chiaro, è un paese in cui il turismo è una risorsa estremamente importante, ma che non vuole avere nulla a che fare con chi non ha passaporto tailandese quando si tratta di dividere i ricavi. Trovare lavoro legalmente in Tailandia è estremamente difficile, principalmente perché lo stato proibisce agli stranieri di svolgere lavori che possono essere svolti dai Tailandesi stessi. Insomma, accettano solo lavoro altamente specializzato dall’estero, e anche nel caso questi requisiti siano rispettati, il rilascio del permesso di lavoro è a loro discrezione. La lista si chiama “OCCUPATIONS AND PROFESSIONS PROHIBITED FOR FOREIGN WORKERS” e si trova qui dal sito del Ministry of Labour.
Qualsiasi tipo di lavoro specializzato è di solito sottopagato rispetto agli standard occidentali.
Il fatto è che il costo della vita in Tailandia è meno della metà di quello italiano, quindi è chiaro che rapportando il tutto i salari si abbassano. Stare al sole tutto l’anno e scappare in spiagge da sogno ogni weekend è possibile, ma è molto difficile arricchirsi facendolo.
Le regole non esistono, e se esistono non sono mai applicate a vantaggio degli expats
(traduzione di expat: persona che cerca di integrarsi e vivere in Tailandia, ma si incazza ogni 3 x 2). Firmate tutti i contratti che volete, studiatevi tutte le leggi a memoria, prendetevi il miglior avvocato che ci sia: il giorno che un Tailandese (il vostro boss, il padrone di casa, il locatore del vostro ristorante italiano con le tovaglie rosse a quadri) vorrà mettervi i bastoni tra le ruote perché non gli conviene più lavorare con voi, così sarà, in barba a tutti i vostri diritti di cittadino occidentale. L’unica soluzione a questo potrà essere far leva sulla conoscenza di un tailandese più potente, che potrà decidere di intercedere per voi e mettere il vostro aguzzino a tacere. Diciamola tutta, ci sono imprenditori e businessman stranieri di successo in Tailandia, ma tutti hanno i loro protettori, le loro mogli thai con importanti famiglie dietro e le giuste connessioni.
La barriera della lingua costituisce un grande ostacolo all’integrazione sul posto di lavoro.
Certo, a meno che non lavoriate in una multinazionale il cui ufficio sembri una pubblicità della Benetton cui sia applicato un filtro vintage. In quel caso, vi integrerete piuttosto bene cercando patisserie francesi a Bangkok dove parlino inglese perché non sapete nemmeno i numeri in lingua locale, raccontandovi di quanto siano stupidi i tassisti che vi portano sempre nel posto sbagliato quando gli mostrate l’indirizzo traslitterato in francese e scritto in caratteri occidentali (bello sarebbe vedere che succede se un Tailandese facesse lo stesso in caratteri thai a Parigi, sono sicuro che gli intelligenti tassisti d’occidente capirebbero al volo la situazione e l’indirizzo). No, la realtà è un’altra, in Tailandia si parla il tailandese e se volete essere un minimo integrati vi conviene segnarvi subito a qualche scuola che vi insegni perlomeno le basi. Ne vale la pena? Secondo me, no. La fatica di studiare il thai è immane (io ho studiato Cinese, so di che parlo) e i vantaggi di parlarlo sono difficili da individuare a livello monetario: il gioco non vale la candela. Anche dopo aver studiato bene il vostro thai, saperlo leggere e scrivere, aggiungerlo al vostro cv non costituirà un requisito fondamentale alla vostra assunzione o preferenza rispetto ad altri candidati (ricordate la lista dei lavori proibiti perché possibili da eseguire per i tailandesi? Ebbene sì, tra le altre cose, questi ultimi parlano Thai). Se poi volete studiarlo per conoscenza personale e per integrarvi in maniera migliore, come ho fatto io essendo quest’ultimo il mio scopo, il discorso è un altro.
Potrei andare avanti. Forse lo farò. Non ora però, perché mi preme informarvi che esiste tutta un’altra parte della medaglia, che riguarda il fascino, il dinamismo e l’interesse di lavorare in Tailandia.