Saltare il pranzo fa male? Benefici e conseguenze negative

Quasi tutti noi abbiamo sentito almeno una volta un parente o un amico che per scelta o per altre ragioni ha l’abitudine di saltare i pasti. Ma si tratta in effetti di una pratica così sbagliata? Scopriamolo insieme.

Perché si saltano il pranzo o la cena?

Dovremmo prima di tutto comprendere perché effettivamente vengano saltati il pranzo o la cena. Il digiuno può essere causato da diversi fattori: possono insorgere problemi temporali; problemi logistici o restrizioni caloriche che sono legate strettamente ad una dieta particolare o al dimagrimento in generale. Alle volte, però, saltare la cena o il pranzo può essere pratica diffusa per chi ha problemi legati a patologie più o meno serie, le quali incidono poi sul proprio corpo: per esempio, la gastrite, la colite cronica o disturbi come la flatulenza possono spingere verso questa abitudine. Anche malattie psichiatriche possono essere determinanti: per esempio, depressione, anoressia o ansia.

Saltare i pasti fa male?

Considerando il problema in maniera generale, cerchiamo di comprendere gli esperti cosa pensino in merito al fatto di saltare i pasti. La maggior parte di essi sostiene che sia una prassi che può incidere in maniera negativa sulla salute del nostro corpo. Il digiuno ad intermittenza, infatti, creerebbe disordine nella dieta e col tempo potrebbe peggiorare le condizioni fisiche. Eliminare il cibo, a prescindere dal fatto che si parli di pranzo, cena o colazione, favorirebbe in certe situazioni del giorno uno squilibrio nutrizionale.

Il digiuno incide sul peso?

A rigor di logica, si tende a pensare che saltando i pasti si perda automaticamente peso. La dieta, però, è fatta di equilibrio e molti esperti sostengono che la restrizione calorica, in realtà, non permetta di perdere peso necessariamente. Il discorso è legato principalmente ad una condizione psicologica: maggiore è la restrizione calorica, maggiore poi sarà lo stimolo di fame successiva. Difatti, potrebbe accadere che saltando il pranzo, si mangi in maniera ipercalorica la sera. Magari c’è anche il rischio che si colmi questa sensazione di fame con del cibo spazzatura. Difatti, con una alimentazione di questo tipo, c’è il rischio che i cibi vengano spostati da un pasto all’altro, e le riserve adipose vengano prima intaccate e poi successivamente ricostituite. Insomma, in questo modo, non ci sarebbero dei benefici effettivi sulla perdita di peso.

Saltando un pasto si perde massa muscolare?

Parlando di un digiuno intermittente sarebbe più importante considerare il discorso legato alla perdita di massa muscolare. Saltare i pasti non intacca la massa muscolare. Va sfatato un mito. Anzi, esistono delle diete specifiche che si sviluppano proprio sull’incremento di massa muscolare basandosi sull’evitare di consumare la cena o il pranzo, insomma, una digiuno intermittente. Se alcuni esperti sono scettici su questo tipo di dieta, è certo invece che l’effetto contrario non è scientificamente provato: con dei brevi periodi di digiuno, l’organismo si adatta e risparmia gli ormoni anabolici in assenza di effettivi nutrienti. Durante i pasti, invece, ne riverserà notevoli quantità.

Saltando i pasti si abbassa il metabolismo basale?

Altro mito da sfatare è quello legato al metabolismo basale. Con una dieta che si basi sul saltare i pasti, non viene intaccato il metabolismo basale, così come il consumo calorico a riposo. Le prove scientifiche hanno dimostrato che anche dopo una intera giornata senza consumare i pasti non viene ridotta l’attività della tiroide, e quindi il metabolismo basale non è intaccato.

Ipoglicemia e chetosi: si manifestano saltando un pasto?

Saltare la cena, saltare la colazione o il pranzo potrebbe far manifestare problemi come la chetosi o la Ipoglicemia? Assolutamente no! Per prima cosa c’è da dire che il tempo che intercorre tra un pasto e l’altro, tra la cena e il pranzo, o tra la colazione e il pranzo, non è sufficiente affinché possa insorgere un problema di questo tipo. Questo perché il fegato è capace di una efficiente neoglucogenesi. Neanche quella che sarebbe una delle conseguenze peggiori, la chetosi, può manifestarsi: questo perché il consumo di grassi non avviene in mancanza di glucosio. In questo caso parliamo di una dieta tradizionale, ma la situazione potrebbe cambiare nel caso in cui si parlasse di una dieta particolare o un consumo energetico notevole.

Dieta alternativa: ecco la “dinner cancelling”

Arriviamo ad una dieta molto particolare, ideata dal nutrizionista tedesco Dieter Grabbe. Parliamo della dinner cancelling. Come potrebbe già far comprendere il nome, questa dieta prevede che i pasti effettivi durante la giornata non comprendano la cena. Difatti, viene eliminata la cena. Questo, però, non vuol dire che poi si possa mangiare di notte, ovviamente: il digiuno dovrà essere protratto fino al mattino seguente. Si dovrà digiunare per almeno 16-17 ore: si tratta di una dieta che è molto simile a quella definita “mima digiuno”.

Il punto di vista del dott Grabbe è che così facendo non soltanto si possa combattere il sovrappeso, ma anche ottenere dei vantaggi notevoli sulla salute, in generale. Digiunando per diverse ore, ogni giorno, saltando prevalentemente il pasto serale, si può ritrovare energia e salute necessarie al nostro corpo. Il digiuno dovrà essere totale di solidi, mentre per i liquidi senza zucchero non c’è limite, o meglio si potrà fare per massimo 16-17 ore.

Durante l’arco temporale che va dalla sera alla colazione, è possibile bere solo bevande come acqua e tisane senza zucchero. Chi non è in grado di seguire totalmente la dieta può consumare degli snack vitaminici o ancora meglio verdure crude.

Saltare i pasti e seguire la dieta dinner cancelling permetterebbe di perdere anche 3 chili in due settimane. E ciò, va detto, senza fare delle rinunce clamorose durante gli altri pasti della giornata. Tutt’altro. Sarà necessario assumere dei nutrienti sostanziosi durante gli altri pasti. La colazione diventerà il pasto principale: sarà libero e abbondante. Si possono consumare tantissime cose differenti, in base ai propri gusti e al proprio stomaco ovviamente. Sarebbe opportuno optare per dei cibi sani e soprattutto freschi, evitando grasso e zuccheri in abbondanza.

Saltare i pasti, sì, ma con intelligenza insomma. Una colazione che segue la dieta sopracitata alla lettera potrebbe essere quella a base di yogurt magro, muesli, un cucchiaino di miele, o magari un paio di fette biscottate. La spremuta d’ arancia è sicuramente il top. A mezzogiorno, sarebbe opportuno, invece, scegliere delle carni bianche, pollo o tacchino ad esempio, o magari del pesce. Contorni caratterizzati da insalata, o comunque verdure fresche o patate lesse. Lo spuntino pomeridiano è sicuramente contemplato e può essere realizzato con formaggio magro, frutta secca o poco pane.

Dieta “Mima digiuno” di Longo

Altra dieta particolarmente nota è quella realizzata da Valter Longo: la dieta Mima Digiuno. Si tratta di una dieta che si basa sul consumo di ingredienti naturali, per cinque giorni, senza che il corpo riconosca cosa si stia mangiando. Ciò porta lo stesso a rimanere in una condizione di “digiuno”.

Cerca, difatti, di mandare in tilt il corpo. Questo metodo è scelto da tantissime persone ed è frutto di una ricerca accurata del USC Longevity Institute diretto dal Professor Longo. Sarebbe in grado di favorire la longevità e la salute umana, il viver bene in generale, e può essere utilizzato per un periodo di tempo predeterminato. Ovviamente vanno sempre considerate le condizioni di chi si sottopone alla dieta, poiché potrebbero esserci conseguenze significative.

Lascia un commento