Avete anche voi sentito parlare delle proteine idrolizzate e volete sapere che cosa sono e che proprietà hanno.
Nessun problema, siamo qui per questo. In questo articolo vi spiego per filo e per segno che cosa sono e perché usarle.
Le proteine idrolizzate sono un tipo di proteine in polvere che sono state sottoposte a processo di idrolisi, ossia un processo digestivo praticamente uguale a quello che accade nel nostro stomaco.
In pratica, queste proteine sono pre-digerite, il modo da accorciare il processo necessario nel nostro stomaco una volta che queste vengono ingerite.
State tranquilli, nessuno pre-masticherà le vostre proteine per renderle più digeribili; al contrario, verranno aggiunti degli enzimi digestivi o verranno portate ad alte temperatura con l’aggiunta di acidi, mimando i processi digestivi.
Per completezza, a fine articolo vi spiego in maniera più tecnica come sono prodotte queste proteine.
Leggete questi altri articoli se invece vi interessano altri tipi di proteine, oppure le proteine isolate.
Benefici delle proteine idrolizzate
Come avrete capito già dall’introduzione, le proteine idrolizzate hanno diversi benefici, derivati principalmente dal fatto che sono molto facili da digerire e veloci da assimilare, visto che sono pre-digerite.
Sono quindi ottime per atleti che cercano:
Assorbimento degli aminoacidi in tempi incredibili:
Essendo pre-digerite, il corpo impiega pochissimo a finire di scomporle, trasformandole in aminoacidi, e distribuirle direttamente ai muscoli sotto forma di aminoacidi che sono, come ripetuto molte volte e in tanti articoli, i migliori “mattoni” che il nostro corpo ha a disposizione per la costruzione di nuovi muscoli.
Recuperi più veloci con le proteine idrolizzate:
Prese subito dopo il workout, queste proteine vanno a portare i nutrienti nel modo più veloce possibile, risultando praticamente imbattibili per quanto riguarda i tempi di attivazione: tipo… immediatamente!
Maggiore responso anabolico se consumate dopo il workout:
Subito dopo il workout bisogna rifornire di glicogeno, le cui riserve sono state depletate dallo sforzo fisico, per poter recuperare e ricominciare ad allenarsi al più presto. L’insulina gioca un ruolo importante nel rifornimento di glicogeno e le proteine idrolizzate, secondo diversi studi, portano a una risposta insulinica maggiore rispetto alle isolate, quindi un picco insulinico maggiore.
Miglior tolleranza a livello gastro-intestinale:
Questo aspetto potrebbe essere d’aiuto a chi sta cercando di aumentare la propria massa muscolare e che quindi sottopone il proprio stomaco alla digestione di un surplus calorico su base quotidiana: un integratore che richieda il minor sforzo possibile per essere digerito è senz’altro un aiuto in questo caso.
Sono inoltre d’aiuto a chi soffre di gonfiori e crampi addominali usando gli altri tipi di proteine in polvere.
Aiutano con diete no carbs:
Se assunte al posto dei carboidrati durante una dieta povera di o a zeo carboidrati, possono alleviare la sofferenza dovuta alla mancanza di energie che caratterizzano questo tipo di diete. Infatti, il problema principale delle diete povere di carboidrati è la mancanza di forze e energie per allenarsi. Queste proteine però hanno tempi di assimilazione talmente minimi che riescono a compensare per la mancanza di carboidrati. Ovvio che non risolveranno questo problema del tutto, ma sicuramente rappresentano un aiuto.
Miglioramento delle performance se assunti durante il workout:
Stimolando la sintesi proteica, che è il processo che permette ai muscoli di crescere, le proteine idrolizzate portano anche a migliori performance se assunte mentre ci si allena. Inoltre, contengono più leucina delle normali whey.
Il processo di idrolisi enzimatica: un po’ di teoria
E’ importante capire che le proteine sono macromolecole composte da catene di amminoacidi, a loro volta collegati da un cosidetto legame peptidico. Una volte ingerite e quindi nel nostro stomaco, alcuni enzimi (pepsina, proteasi, tripsina) le scompongono in molecole sempre più piccole (peptidi) fino a che non diventano aminoacidi.
I peptide sono composti chimici le cui molecole sono costituite da una catena di amminoacidi.
E qui entra in gioco un po’ di matematica: se la proteina viene scomposta dai suddetti enzimi in catene di aminoacidi inferiori alle 100 unità, si ricaverà un polipeptide: a questo punto la proteina sarà idrolizzata.
Se si scompone fino a meno di 10 unità si avrà un oligopeptide.
Da qui si scende fino ai tripeptidi e ai dipeptidi (3 e 2 aminoacidi nella catena).