Libro in Uscita: Episodi Fugaci di Caos Innocente

E’ con grande piacere che sono qui ad annunciare l’uscita del mio primo libro: Episodi Fugaci di Caos Innocente edito dalla casa editrice Nulla Die. Di che parla? Leggete sotto.

Episodi Fugaci di Caos Innocente è una raccolta dei seguenti racconti:

Il bambino speciale


Se pieni di dubbi e sospiri


Litografia di una contaminazione di esistenze

Will o’ the wisp of a kitteh

Mimesis

Il microfono

 

C’è un momento in cui decidi di scrivere e fa sicuramente parte degli estremi. Picco di felicità o baratro ricolmo di paranoie. Mai e poi mai farà parte del mezzo. Serve per evadere dalla situazione più spuria, calmare la tachicardia, controllare l’ansia che ti stringe il petto e la gola. Serve per condividere con una pagina bianca i successi immaginari del tuo super-io violento e incontrollabile. Serve per registrare un segno tangibile che si è al mondo. Non è forse quel che tutti desideriamo? Dei piccoli momenti di estraneazione nei quali ci si possa immedesimare con qualcun altro e dar vita a un’estensione cerebrale che commemori il nostro io più recondito e nascosto, ma comunque presente.

Questi racconti sono la solidificazione dei pensieri che faccio quando non sono del tutto cosciente, quando riesco a lasciarmi andare e a volare nelle mie fantasie senza averne paura. Non hanno morale e mai hanno preteso di avere insegnamenti da dare, forse colpiscono perché in fondo io stesso sono vanesio e mi piace farlo.

Il racconto iniziale parla di Mario, Il bambino speciale. Non sa relazionarsi al mondo circostante e la sola differenza tra lui e tutti noi è che lui può lasciarsi andare veramente, perché le medicine per i matti lo isolano dalle sue azioni. La realtà sotto forma di film diventa però pesante come cemento quando viene a mancare la patina degli psicofarmaci, e le conseguenze disastrose. Critica alla società odierna o aneddoto colmo di violenza gratuita? Sì, molto probabilmente la seconda.

Altra suonata per sognatori idealisti è Se pieni di dubbi e sospiri, dove due ragazzi da poco inglobati dal mondo del lavoro fanno i conti con lo scoramento della vita d’azienda provinciale. Il più disadattato dei due riesce però a farsi la pretenziosa e stereotipata bella ragazza in carriera del manager di turno e ne fa sfoggio nel bar al neon del paese. Un lieto fine di rivalsa sociale, poetico con retrogusto elegiaco, ridarà forza e speranza a tutti di continuare a farsi crocefiggere in sala mensa.

Poi c’è la rilettura esistenzialista di un delirio alcolico. Proprio nelle tre paginette di Litografia di una contaminazione di esistenze.

Il tema della violenza sugli animali lo affronto a modo mio in Will o’ the wisp of a kitteh, che ha un titolo complicato ma sono sicuro delizierà chi sa l’inglese. Per l’estetica delle parole, non per il significato, ovvio. Un bruto brucia un gattino e il suo amico lo racconta a una signora incontrata in un treno. La sua reazione al racconto ci accomuna in tanti, quando sentiamo queste storie. Ne sono sicuro.

Le nostre settime vite è una storia d’amore. I protagonisti si amano, litigano, scopano, si picchiano e poi si amano di nuovo. E poi si insultano. E si insultano un altro po’. Poi scopano. Però con tanti begli aggettivi e frasi a effetto. Fosse per me lo leggerei.

Questo è quanto, definirei questi piccoli microcosmi esperimenti per una vita più narrativa. O psicodrammi condensati. O prenditele più piccole che non è il caso. O forse solo un modo per attirare l’attenzione.

MIMESIS è invece un percorso di sperimentazione a 4 mani, scritto con Alelì Bracci.

Il microfono. Un po’ altezzoso e arrivista, racconta la sua storia dal proprio punto di vista. Lui che sognava arte e sperimentazione si ritrova in provincia, utilizzato per concertini e karaoke. Finché un giorno viene rubato e vive la più grande avventura della sua vita: un tragico suicidio di massa appaiato a orge di corpi, droghe antiche e nuove, armonie musicali pregne di fisicità e culti nichilisti. La trama si snoda scavando nelle vite dei tre oltremodo carismatici personaggi principali: un ragazzo di provincia misterioso e belloccio, la sua ragazza dai capelli sgargianti forse troppo avvenente per la sua misticità e uno sciamano asiatico vestito da metallaro difficile da figurarsi. Aggiungete rapporti carnali appassionanti e poetici a piacimento e momenti onirici di streghe erboriste e mostri nietzschiani in abbondanza e cuocete a fuoco lento.
Iannelli 2017 2

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