Quante volte avrete sentito parlare di digiuno terapeutico o di digiuno intermittente? Si tratta di termini ormai diventati particolarmente noti, anche a chi non è esperto di un settore così delicato e importante.
Spesso si ha l’impressione che alcune diete siano semplicemente prodotti di una moda momentanea, passeggera. Ma in tanti altri casi, invece, queste diete sono frutto di pratica, regole e studi particolarmente validi sull’ organismo umano. Perché il digiuno? Perché si tratta forse di uno degli alleati migliori del nostro corpo. Tra i tanti benefici del digiuno, come vedremo nel dettaglio, troviamo:
- la depurazione del corpo;
- rallentamento dell’invecchiamento;
- dimagrimento;
- regressione di alcune patologie.
Cos’è il digiuno terapeutico
Chiariamo uno degli aspetti principali, ovvero il significato dell’espressione digiuno terapeutico. Si intende non altro che la rinuncia volontari a cibo solido per un periodo di tempo specifico, solitamente limitato nel tempo. Ovviamente, per ottenere dei benefici significativi sarà necessario seguire delle regole basilari: va da sé che affinché la dieta sfrutti al massimo le sue potenzialità, non si potrà peccare di poca regolarità. Fare il digiuno per un pasto e basta, come può essere palese e scontato dire, non porterà alcun beneficio.
Si parla, invece, di un’ alimentazione curata e volta al digiuno per un periodo di tempo limitato e ben specifico. Non vanno consumati alimenti di alcun tipo, ma si dovranno ingerire perlomeno 2,5 litri di liquidi al giorno. Ovviamente questo dato dipende dal corpo e dalla dieta specifica, la quale verrà poi perfezionata da un nutrizionista o dal medico a cui ci si affida. Generalmente vengono concesse bevande come tè e alcuni succhi di frutta e di verdura. Va da sé che è consentito il consumo d’acqua, necessaria al nostro corpo in maniera essenziale. Le bevande non devono contenere zuccheri. E’ consentito, inoltre, consumare anche brodi di verdure, caldi. In linea generale, l’apporto giornaliero di calorie non dovrà superare le 500 kcal.
Non si tratta di una dieta che si può prescrivere con leggerezza, ma in realtà spesso viene prescritta dal medico come vera e propria cura. Addirittura, in alcuni casi, il digiuno terapeutico è previsto direttamente in una clinica, seguendo ovviamente le indicazioni dello specialista della nutrizione. Soltanto sotto l’attenta osservazione di uno specialista si potrà procedere. Da precisare, inoltre, che il digiuno terapeutico non deve essere confuso con altri tipi di diete, le quali seguono altre regole e sono di natura differente: per esempio, il digiuno intermittente è tutt’altra cosa.
Assunzione di cibo: esempio di digiuno terapeutico
Ecco un esempio di quello che può essere definito un digiuno terapeutico di base. Questo può essere utile per farsi un’idea di cosa si andrà incontro. Prima di iniziare il digiuno terapeutico, di solito, lo specialista prevede alcuni giorni di preparazione dell’intestino. Questo si attua attraverso l’assunzione di pietanze molto leggere di porzioni estremamente ridotte rispetto al solito. Non si punta a digiunare del tutto, ma ad assumere alimenti molto leggeri come riso e fiocchi d’avena o verdure al vapore. Come facile intuire, si dovranno anche abbandonare caffè e alcol.
Durante il digiuno stesso, invece, si potranno assumere solo bevande come tè alle erbe, acqua, brodo di verdure, e succhi di frutta non zuccherati. Frutta e verdure intere, fresche, non sono previste. Il movimento è generalmente contemplato nella terapia, ma non in grandi entità: al massimo delle leggere passeggiate, poiché comunque durante il periodo di digiuno non saremo in grado di sforzi particolari a causa della mancanza di calorie da bruciare.
Alla fine del periodo di digiuno terapeutico, si cominceranno a reintrodurre i cibi in maniera molto graduale e parsimoniosa. Tra questi, mele, patate lesse e così via. Tutti cibi che non devono mai sovraccaricare il nostro intestino e apparato digerente, non più abituato a sforzi particolari. Consigliato anche il riso lesso, con verdure.
Benefici per il nostro organismo
Sono differenti i benefici apportati nei confronti dell’organismo dal digiuno terapeutico. In primo luogo c’è da dire che ormai i vantaggi generati dall’astensione dal consumare alcuni pasti sono ormai consolidati dalla ricerca scientifica. Questo può aiutarci a condurre uno stile di vita più sano, più regolare e aiutare il nostro metabolismo con una sorta di reset. Digiunare, infatti, garantisce il riposo del nostro corpo e la rottura di una routine spesso deleteria.
Ormai la società sembra quasi aver imposto il fatto che si debbano consumare almeno tre pasti al giorno. Ma gli effetti positivi per la nostra salute nel saltare uno o più di questi sono ormai acclarati. Va da sé che il digiuno terapeutico non è indicato e consigliato a tutti gli individui. Di per sé, alcune persone con determinate patologie, o comunque problemi di salute, non dovrebbero seguire questo tipo di terapia. D’altronde è una pratica che deve essere volta ad un beneficio, non ad un danno. A prescindere dalla durate, comunque sia, degli effetti evidenti possono essere riscontrati sotto l’aspetto della salute generale, ma anche dell’equilibrio interiore.
Nei pazienti con problemi di peso, si è riscontrato un effetto positivo evidente, così come in caso di patologie come il diabete. In generale, aiuto determinante è stato riscontrato in caso di:
- malattie metaboliche
- problemi cutanei
- disturbi del sistema cardiovascolare, in particolare problemi di pressione
- disturbi della digestione (come la stitichezza)
- malattie della tiroide
In linea di massima, sempre considerando attendibili gli unici consigli del medico, gli uomini e le donne possono seguire la stessa dieta legata al digiuno terapeutico. Pare che gli effetti positivi sulle donne siano migliori e più evidenti, specie per quanto riguarda problemi legati alla menopausa. Ovviamente, alcune categorie non dovrebbero seguire questo tipo di terapia, a prescindere dalla durata: non è un caso che i medici escludono le donne in allattamento o in gravidanza dal digiuno terapeutico, nonché persone che soffrono di patologie del fegato.
Digiuno: per quanto tempo si può sostenere?
Chi si avvicina a questo tipo di digiuno si domanda in primis per quanto tempo dovrà sostenerlo. E’ una delle domande più frequenti dei pazienti. Sarà sempre il medico a dare una risposta concreta, visto che le ipotesi possono variare a seconda del tipo di caso. Generalmente, però, il digiuno terapeutico non va oltre le quattro settimane e di media dura due-tre settimane. Molto dipende anche dal peso della persona che si sottopone: appare evidente che se il peso di una persona che affronta il digiuno sia già inferiore alla media, si potrà optare per una durata più limitata. Di solito, comunque sia, il digiuno di questo tipo è consigliato una volta l’anno.
Digiuno e problemi di peso
Abbiamo parlato dei problemi di peso e di come possano essere risolti col digiuno. A questi si aggiungono quelli legati allo stress e alla vita molto frenetica. Possiamo dire che il digiuno, comunque sia, aiuta particolarmente le persone in sovrappeso. Anzi. Si può persino puntare ad ottenere dei risultati molto soddisfacenti in breve tempo. Detto questo, però, c’è da precisare che il digiuno terapeutico non è pensato in maniera assoluta a dimagrire, anzi. I motivi per cui questo è stato realizzato sono legati essenzialmente all’imposizione di regole sul cibo che possano, con la pratica, garantire una sopravvivenza migliore e un rafforzamento del sistema immunitario generale. Ecco allora che, tra le altre cose, si potrà beneficiare anche della perdita di peso.