Vi siete mai chiesti come aumentare la vostra produttività, nello studio, a lavoro e in qualsiasi altro campo?
Piccola premessa: l’autocontrollo è importante. Significa un mucchio di cose, significa saper gestire un’emergenza, controllare le situazioni, modellarle a proprio favore, evitare lo stress, non deprimersi quando il mondo intorno sembra congetturare contro di noi, essere sicuri di se stessi, e la lista va avanti. Cercando di trasformare la mia vita e allontanarmi dal modello lavorativo 40 ore settimanali (minimo) dalle 8 alle 5, sono a mia volta incorso in uno dei problemi più annosi dell’era contemporanea: la produttività.
In parole povere, se non vuoi seguire il modello tradizionale, devi essere più produttivo, eliminando ore lavorative, più concentrato, se vuoi lavorare da casa, o in quel caffè davvero carino e casual nel centro di Berlino, o di fronte al mare a Koh Phangan in Tailandia, tanto per dire, e più preciso, per non dimenticare date, scadenze, meeting ecc. Sono perciò venuto a contatto con tutto un mondo di letteratura e strumenti volti al miglioramento delle prestazioni.

L’automiglioramento è masturbazione diceva Tyler Durden in Fight Club e vi assicuro che mai più d’ora sono arrivato a comprendere l’essenza di suddetto concetto. Diamine se lo è.
Il punto è che non ci han dato il manuale d’istruzioni per l’epoca contemporanea. Le nuove tecnologie e I conseguenti stili di vita sono entrati a far parte della nostra quotidianità talmente in fretta da non poterne percepire le modalità, le linee guida, le potenzialità e le conseguenze, nel bene e nel male. Internet può farci raggiungere l’altra parte del mondo in nanosecondi, ma in quanti utilizziamo tale possibilità in maniera costruttiva? In quanti utilizziamo internet e i social media per acquisire informazioni utili, espandere la nostra conoscenza, generale e particolare, o per studiare e apprendere? In quanti invece ci crogioliamo nel diletto di osservare passivamente vite altrui, parecchie delle quali costruite artificialmente, di celebrità o vicini di casa? Fino a sfociare in vere e proprie dipendenze, assimilabili, a mio parere, a quelle delle droghe? Tutto questo discorso per arrivare a introdurre alcuni dei punti fondamentali per essere produttivi nell’era di internet. Nel mio manuale d’istruzioni per epoche contemporanee, presemente in fase di elaborazione, quindi scrivo:
Dividete il macro-obiettivo in micro-obiettivi: Una volta deciso l’obiettivo, che può riguardare qualsiasi campo, ad esempio un target di vendite per il semestre, metter su 3 Kg di massa muscolare in 6 mesi, trovarvi una ragazza entro il prossimo mese e così via, createvi una linea temporale, cosidetta timeline, dove distribuire i vari steps necessari a raggiungere la meta finale. Poi createvi una serie di micro incarichi che, sommati, vi porteranno verso il traguardo.
Create micro-obiettivi più semplici possibile: Quei micro-incarichi di cui abbiamo appena parlato dovranno essere di natura più semplice possibile, perché è più facile procrastinare di fronte a una mole di lavoro che sembra insormontabile. Qualunque grande chitarrista ha costruito e sviluppato la sua tecnica attraverso episodi di pratica di semplici esercizi, ripetuti per tantissime volte. E’ più facile però “ingannare” la propria mente, che di solito è pigra per natura, concentrandosi su compiti piccoli e semplici. Si tratta solo di adottare un punto d vista diverso, la somma di tutti I “microcompiti” rimane sempre la stessa, ossia il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Inoltre, così facendo:
Evitate a tutti i costi di fallire e bloccarvi nel processo: diciamocelo, quante volte vi siete demoralizzati perché avevate una montagna di lavoro insormontabile davanti a voi e non avete mai avuto il coraggio di iniziare? Quante volte vi siete tirati indietro di fronte alle vostre passioni che però vi sembravano impossibili da padroneggiare? Cosa vi impedisce di imparare una nuova lingua straniera, se non le vostre stesse convinzioni? Tutto ciò si risolve molto facilmente, ovvero creandosi obiettivi più semplici e difficili da non raggiungere, in modo da non potersi demoralizzare, ma invece continuare ad avanzare costantemente. Per esempio, proponetevi di aumentare la panca piana di 1 kg a settimana, invece che 20 in un mese. In 6 mesi, i vostri amici avranno lasciato e ricominciato palestra 23 volte perché delusi, mentre voi avrete stabilmente aumentato il vostro carico perché realistico e ben pianificato.
Fate gli sprint: questa tecnica non è niente di nuovo, ma funziona benissimo (almeno per me, che ho la testa in 50mila cose e faccio fatica a concentrarmi). E’ facile: fate degli sprint di lavoro di 20-25 minuti e poi una pausa di 5 minuti. E così via, ciclicamente. Vi sorprenderà quanto la prospettiva di rilassarvi per 5 minuti possa aumentare la vostra produttività e concentrazione. Consigliati particolarmente ai creativi procrastinanti con difficoltà di concentrazione.
Lo so, sembra tutto così poco romantico, ma ricordatevi che dietro ogni grande scrittore, filosofo, sportivo o musicista c’è una qualche forma di disciplina
la quale, ovviamente, non vi vengono a raccontare per scopi di marketing.