10 Ragioni Per Cui l’Italia è il Miglior Posto Dove Passare l’estate

Tornato in Italia solamente per 2 settimane, mi sono dovuto per una volta ricredere su quanto sia sempre meglio vivere all’estero, accorgendomi che l’estate in Italia è, invece, imbattibile.

Così, dopo aver chiamato l’ufficio della mia compagnia aerea per spostare il ritorno (all’estero) di almeno 2 settimane e aver infine rinunciato perché si richiedeva l’aggiunta di quei 300 euro che han fatto la differenza, sono in aereo che scrivo i motivi per cui, stavolta, mi sarei volentieri fermato in Italia più a lungo, per almeno tutta l’estate.

Perché passare l’estate in Italia?

1- l’umore delle persone: che, insieme ai prati in fiore, si illumina con il sole caldo della primavera. Non lo ammetteremo mai, ma essendo un popolo di metereopatici, la nostra allegria e voglia di fare si lega fortemente alle stagioni. Ad andare in Italia d’inverno ci si perde molto (e non sto parlando – solo – delle scollature).

2- il cibo: “fai cena a casa?” “Hmmm, in effetti no” la riscoperta delle sensazioni va a braccetto con il desiderio di assaporare e condividere nuovi piatti e portate con i propri familiari e amici. Feste, sagre e celebrazioni colorano il calendario e scandiscono i ritmi. Lavorare tanto, ma festeggiare altrettanto, l’essenza dell’estate italiana. In 2 settimane non ho mai fatto cena a casa e vado anche fiero delle guanciotte che mi son venute.

estate italiana in campagna italian summer countryside

3- la maniche corte: sinonimo a livello nazionale di libertà, leggerezza e spensieratezza. Insomma estate. Insomma 3 mesi di vacanza per gli studenti, un po’ meno per gli altri, ma tanti weekend di mare in arrivo. E cenette di pesce. E gelati nelle città vuote. E le storie che iniziano e si intrecciano con gli ormoni dormienti, risvegliati dai raggi del sole.

4- i gelati: Chiara, dopo una passeggiata nel verde, mi prende alla sprovvista e mi porta a mangiare il gelato. Quello artigianale. Saranno anni che non ne mangio uno. I gusti sono ognuno un romanzo e su “torroncino e fichi al rum” le endorfine scendono come pioggia che  innaffia il mio sorriso (ebete).

caffe' italiano moka5- il caffè sul tavolo fuori all’ombra: un popolo di artisti ha bisogno del giusto ambiente per scambiarsi confidenze, alimentare amicizie, costruire rapporti… insomma creare. I nostri bar di paese, quelli che si affacciano sulle piazze del centro storico subito dopo pranzo, quando i ritmi sono allungati così come le ombre, sono degli avamposti imbattibili per bersi un espresso, concetto di caffè semplice in teoria, quasi infinito da destreggiare nella pratica.

6- il verde intorno: 7 di mattina, sveglia, caffè a stomaco vuoto, collare al cane e via di corsa nei prati dietro casa dei miei per la mia mezzoretta quotidiana di jogging. Vi sembra niente? Provate a vivere in una metropoli asiatica da 3 anni dove il massimo concetto di verde è la piantina di cactus che ho in soggiorno per cambiare idea.

7- i centri storici: tripudio di armonia senza tempo per gli occhi, le architetture delle città italiane, soprattutto con il bel tempo, mi han fatto passare 2 settimane bellissime e tenuto compagnia anche durante le passeggiate solitarie. Che palle? Ripetere la procedura del punto di sopra per credere.

8- la musica: gruppi emergenti in ogni dove. Forse è per contrastare le immonde melodie che ci propone la televisione nazionale, forse è frutto di un tipo unico di creatività attiva, addirittura eccessiva, che ci spinge a esprimerci in tutti i modi, e specialmente con la musica. D’estate, si esce allo scoperto e si propone al pubblico quello a cui si è lavorato tutto l’inverno, con buona soddisfazione di pubblico e artisti.

Lorè Caccamo Marche carbonara
In foto una cena presso il famoso Lorè di Caccamo, rinomato per la sua carbonara e l’abbondanza delle portate. Posti unici che ancora tengono durissimo nell’era del digitale

9- il vino: estate significa vino bianco e fresco o rosso e corposo, a seconda delle situazione e degli abbinamenti alimentari.  Il nettare degli dei scandisce i pasti e unge le gole nelle chiacchierate estive, senza senso, dei dopocena. Due settimane di vinelli bianchi, le mie, con grandi soddisfazioni per spicciole filosofie improvvisate.

10- le comitive: quelle famiglie allargate che si riuniscono solo in rarissime occasioni e sempre più sporadicamente man mano che si cresce. Quasi un flash mob, che se capita, capita d’estate, mica quando fuori piove.

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